Ultimo aggiornamento28 maggio 2024, alle 11:47

Benvenuti nella nostra Arena

di Filippo Simonelli - 4 Aprile 2024

Benvenuti nella QPArena, il primo spazio online pensato per dare ai professionisti della musica l’opportunità di esprimersi in prima persona: un intervento, sotto forma di lettera aperta, che permetta ad artisti di tutte le generazioni e le sensibilità di esprimersi e rivolgersi in prima persona al loro pubblico, che in questo caso è anche il nostro pubblico.

Da dove viene l’idea

La forma della “open letter” non è certamente una nostra invenzione: esistono dei precedenti di un certo rilievo nelle tradizioni giornalistiche di tutto il mondo e solitamente è uno spazio che viene dato a personalità di spicco per rivolgersi a qualcuno senza passare per la mediazione dell’intervista, per esempio.

Nel nostro caso, l’idea viene dal mondo dello sport: negli Stati Uniti c’è una rivista, The Players’ Tribune, che è interamente dedicata a questo tipo di contenuti. Ci sono sportivi di ogni disciplina che si espongono su temi che stanno loro a cuore e offrendo una prospettiva originale e spesso coraggiosa. Altri esempi analoghi ci sono stati, anche in altri settori – il più significativo è stato The Correspondent, o tra quelli ancora in attività merita di essere citato The Sun magazine. Quinte Parallele non diventerà un contenitore di testi scritti da altri, naturalmente, ma unendo i puntini ci siamo resi conto che come rivista specializzata in un ambito così ricco come la musica avremmo potuto arricchire in maniera originale la nostra proposta editoriale.

Perché non creare questo spazio per i musicisti? Perché non dare lo spazio di raccontare quella vita così incredibile che spesso conducono a un pubblico di curiosi, a chi vorrebbe magari emularne il cammino o a chi si trova ad affrontare quotidianamente quegli stessi problemi interpretativi o didattici, per esempio? Unendo queste riflessioni con quelle che riguardano le nostre firme in prima persona – siamo noi stessi tutti musicisti o quasi – è venuta fuori l’idea di cui state leggendo ora l’introduzione.

Cosa aspettarsi da QP Arena?

Perché non creare questo spazio per i musicisti? Perché non dare lo spazio di raccontare quella vita così incredibile […]?

Così nasce QPArena. QPArena è uno spazio, prima di tutto. Uno spazio virtuale in cui raccogliere delle lettere di una, massimo due cartelle, scritte in prima persona, per raccontare esperienze e sollevare dibattiti. I mestieri della musica sono tanti, e ci sono un’infinità di sfaccettature che dall’altro lato del palcoscenico non si vedono. Immaginate per esempio una routine di studio di un grande solista, la genesi di una grande composizione, le decisioni complesse che portano alla nascita di una stagione e di un festival destinato a cambiare radicalmente il suo territorio. Tutte queste cose le troverete raccontate da chi le ha fatte e le fa ogni giorno.

Questi sono i contenuti che vi offriremo: una volta al mese, con ospiti e firme ogni volta differenti – e che ancora non vi anticipiamo, ma abbiamo già dei nomi di spessore. Per ora abbiamo un compositore, una pianista e un direttore d’orchestra. Ma preparatevi a delle sorprese, perché noi per primi ce le aspettiamo. E questo è solo l’inizio: perché non immaginare anche di mettere in dialogo due o più musicisti, per esempio.

Immaginate che testimonianza si potrebbe raccogliere mettendo due grandi pianisti di fronte a un preludio e fuga del Clavicembalo ben Temperato, due musicologi di fronte a un manoscritto verdiano, due direttori di fronte a una sinfonia di Mahler. O anche mischiare ancora di più le carte e gli ambiti di competenza, come fece qualche anno fa la coppia Murakami – Ozawa. La lista è potenzialmente sterminata, e anzi siamo aperti a suggerimenti o proposte. Abbiamo anche un indirizzo mail dedicato a raccogliere questi input.

Abbiamo sempre lavorato mettendo la nostra firma su quello che pubblichiamo, che raccontiamo e che pensiamo. Ma ci sembrava importante allargare ancora di più la prospettiva, per arricchire e far meglio il nostro lavoro. E soprattutto per avvicinare sempre di più chi la musica la vive, da tutti i lati del palcoscenico e non solo, al suo pubblico.

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