Music goes viral
di Filippo Simonelli - 8 Marzo 2020
i nostri concerti social al tempo del corona virus
La musica ha avuto da sempre una funzione di aggregazione e comunitaria per l’uomo. Le ricerche antropologiche e gli studi sulla sua origine hanno più volte suggerito che la musica avesse funzioni rituali e avesse la capacità di riunire le prime comunità umane attorno ad un fuoco ad intonare dei canti primordiali. Col tempo e il raffinarsi della cultura e della tecnica compositiva, i significati attribuiti alla musica sono diventati molteplici: il suo intreccio con la storia culturale l’hanno resa un simbolo di potere delle corti nell’Italia rinascimentale, quello con la politica ne ha fatto un mezzo di riscossa durante l’epopea del risorgimento, quando al grido di viva V.E.R.D.I. si è costruita una nazione. Ancora, durante la prima guerra mondiale, tenere aperto il teatro Costanzi di Roma per volontà dell’energica sovrintendente Emma Carelli è stato fondamentale per il mantenimento del morale della città di Roma. E durante il tragico assedio di Leningrado la Settima Sinfonia di Shostakovic’ è assurta a simbolo di riscatto del popolo sovietico e di tutti i paesi alleati, mantenendo così in tutti i questi secoli il filo rosso di musica come nucleo di una comunità.
Oggi fortunatamente non ci troviamo in una situazione di guerra, ma viviamo un momento di grande serietà e tensione collettiva che rischia di avere un impatto profondo sulla nostra vita quotidiana presente e futura. Anche la musica, come gran parte delle iniziative sociali che popolano le nostre giornate, ha dovuto pagare il suo conto al propagarsi dell’epidemia
Negli ultimi giorni, con l’intensificarsi delle misure restrittive che hanno di fatto reso impossibile lo svolgersi delle attività quotidiane per orchestre e teatri, si è levato sempre più forte il grido di dolore di tutti i professionisti del nostro settore che sono costretti ad una vacanza a tempo indeterminato, a vedere i propri concerti cancellati e del pubblico rimasto orfano di quello che è sempre stato più di un semplice passatempo.
Per questi motivi abbiamo scelto di dare un contributo originale e per quanto possibile innovativo in questa situazione di grande incertezza in cui il mondo della musica rischia di pagare un enorme prezzo. Come riuscire però a conciliare il rispetto delle stringenti norme di sicurezza imposte dalle circostanze con la socialità che è insita nell’idea stessa di concerto?
Dall’incontro tra queste due esigenze nasce l’idea di creare la prima stagione di concerti social, un palcoscenico virtuale ospitato da Quinte Parallele su cui si esibiranno per tutta la durata dell’ordinanza che di fatto impedisce le attività teatrali e musicali alcuni dei più affermati musicisti italiani affiancati da giovani promesse. Ma non si tratterà di concerti tradizionali: il contributo di Quinte Parallele, oltre a quello di organizzare questa manifestazione, sarà quello di introdurre e guidare il pubblico all’incontro virtuale con l’artista e alla più approfondita comprensione del brano, cercando di mediare nel migliore dei modi possibili tra il lato dell’artista e quello del pubblico.ù
Siamo ben consapevoli, naturalmente, che è assai improbabile restituire tutta la pienezza dell’esperienza del concerto dal vivo attraverso uno schermo; al tempo stesso ci auguriamo di riuscire a costruire un qualcosa di buono in questo periodo di riposo forzato per ricongiungere pubblico e musicisti che sono stati forzatamente separati.
I concerti si svolgeranno ogni sera sulla nostra pagina Facebook e Instagram, preceduti dalla presentazione dell’artista e dall’introduzione del programma del singolo concerto curata da uno dei nostri autori.
Ci aspettano settimane complicate e non vogliamo cercare di banalizzare o semplificare la situazione. Vi aspettiamo però, tutte le sere che vorrete, per cercare di fare qualcosa di buono con la musica in compagnia di alcuni grandi artisti ed amici.